Premesso che:
secondo quanto risulta dalla documentazione in possesso degli interroganti, sembrerebbe che l'Agenzia delle entrate di recente stia inviando ad alcuni contribuenti avvisi di accertamento catastali, che prevedono un aumento delle rendite, nonostante gli estimi fossero già aggiornati al 2013 (periodo di massima valorizzazione degli immobili);
tali avvisi, contenenti nuove disposizioni relative alla determinazione di classamento e di rendite catastali, hanno provocato il conseguente e presumibile avvio di ricorsi dinanzi alle commissioni tributarie da parte dei destinatari, i quali considerano la procedura avviata dall'Agenzia delle entrate a loro carico una sorta di "patrimoniale mascherata" e l'ennesima imposizione fiscale, i cui effetti contribuiranno ulteriormente ad aggravare le condizioni socioeconomiche dei contribuenti italiani, già pesantemente sconvolti dagli effetti della pandemia in corso;
al riguardo, gli interroganti evidenziano inoltre che dal contenuto delle lettere inviate dall'Agenzia delle entrate emerge la descrizione di "micro-zone" riferite alla città di Roma, con forti presenze turistiche, le cui peculiarità in realtà non rappresentano alcuna vocazione in tal senso;
a giudizio degli interroganti la vicenda, ove fosse confermata, rappresenterebbe il colpo di grazia per i possessori degli immobili commerciali interessati dai citati avvisi di accertamento, moltissimi dei quali inutilizzati, a causa della pandemia da COVID-19, nonché dalla preesistente crisi economica e commerciale, che ha causato un'evidente e netta svalutazione del valore di mercato dei locali rimasti sfitti;
le iniziative avviate dall'Agenzia delle entrate, come quella descritta, a parere degli interroganti contribuiscono tra l'altro ad acuire negativamente il cattivo rapporto tra contribuente e amministrazione finanziaria, e costituiscono l'ennesimo balzello fiscale, le cui addizionali a carico dei possessori degli immobili confermano come i livelli della pressione fiscale siano fra i più alti al mondo,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda confermare quanto esposto;
in caso affermativo, se non convenga che l'invio ai contribuenti, da parte dell'Agenzia delle entrate, di nuove disposizioni relative alla determinazione di classamento e di rendite catastali sia una decisione ingiusta ed inopportuna, specie nel periodo attuale di gravissima crisi sociale ed economica che il Paese sta attraversando;
quali iniziative di competenza intenda, infine, intraprendere affinché l'Agenzia delle entrate sospenda l'invio degli avvisi di accertamento onde evitare che tale decisione da parte dell'amministrazione finanziaria possa costituire l'ennesimo aumento fiscale, che rischia di infliggere il colpo finale per il mercato immobiliare commerciale, con inevitabili ripercussioni sul sistema economico e la tenuta dei livelli occupazionali con prevedili rischi sulla tenuta sociale.
LANNUTTI, CROATTI, ANGRISANI, VANIN, MORONESE, LANZI, MAUTONE, DI MICCO, ROMAGNOLI, DESSI' - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia e delle finanze
banca MPS, la più antica banca, è stata inghiottita in un buco nero di dissesto finanziario con un crack di oltre 60 miliardi di euro, tenuta ancora in vita dagli interventi degli azionisti e dello Stato (che, detenendo la maggioranza del capitale, ha impedito l'azione di responsabilità verso gli ex amministratori Profumo e Viola all'assemblea dei soci del 6 aprile 2021) con infinite iniezioni di capitale, le cui condizioni finanziarie furono aggravate con la delibera n. 154 del 17 marzo 2008 firmata dal governatore della Banca d'Italia, che autorizzava l'acquisto di Antonveneta con operazioni a debito fino a 9 miliardi di euro (17,1 miliardi il conto finale) anche tramite strumenti ibridi e bond subordinati da rifilare al pubblico indistinto;
il Presidente del Consiglio dei ministri, Draghi, forte di una lunga carriera da direttore generale del tesoro negli anni '90, dal 2002 al 2005 è stato vice presidente e managing director di Goldman Sachs international, governatore della Banca d'Italia dal 29 dicembre 2005 al 31 ottobre 2011, dall'aprile del 2006 presidente del Financial stability forum (organo che doveva impedire le crisi bancarie), presidente della Banca centrale europea, da febbraio 2012 governatore onorario della Banca d'Italia;
nel periodo 2008-2011, sotto la guida di Giuseppe Mussari e nel periodo 2012-2015, con la guida di Alessandro Profumo (presidente) e Fabrizio Viola (amministratore delegato e direttore generale), il Monte dei Paschi di Siena ha illecitamente contabilizzato come investimenti in titoli di Stato 5 miliardi di euro di temerarie speculazioni in prodotti finanziari derivati eseguiti con due banche estere (Deutsche Bank, Nomura), indicate anche come operazioni "Deutsche Bank" e "Nomura", con il fine (anch'esso risultato illecito) di occultare le perdite di altre operazioni di investimento denominate "Santorini" ed "Alexandria";
il 15 ottobre 2020, riconosciuta la responsabilità penale sempre con riguardo alle suddette operazioni nel periodo 2012-2015, il Tribunale di Milano con separato procedimento ha condannato in primo grado Fabrizio Viola e Alessandro Profumo a 6 anni di reclusione e a una multa di 2,5 milioni di euro;
il 7 aprile 2021 il Tribunale di Milano ha reso note le motivazioni della sentenza. Per i giudici milanesi Profumo e Viola "dalle spiccate capacità a delinquere" erano "pienamente consapevoli" degli errori sui derivati e sul loro operato "è ravvisabile un'intenzione d'inganno (...), giacché tale era il fine che animava il nuovo management, ossia rassicurare il mercato in vista dell'incetta di denari che si sarebbe da lì a poco perpetrata con gli aumenti di capitale", ovvero con l'obiettivo di fare profitti. Per i giudici "sussiste" pure un "ingiusto profitto, principalmente in favore della banca stessa, parsa navigare in migliori acque grazie al falso, che ne ha accresciuto la percezione di affidabilità". Per il Tribunale di Milano, dunque, "non residuano dubbi, all'esito dell'istruttoria, circa la piena consapevolezza dell'erroneità della contabilizzazione a saldi aperti, desumibile dal granitico compendio probatorio raccolto, articolato in plurimi e convergenti elementi di significativa pregnanza";
considerato infine che i giudici del Tribunale di Milano, nelle motivazioni della sentenza, sottolineano che "l'organismo di vigilanza (Bankitalia, Consob) ha assistito inerte agli accadimenti, limitandosi a insignificanti prese d'atto, nella vorticosa spirale degli eventi (dalle allarmanti notizie di stampa sino alla débâcle giudiziaria) che un più accorto esercizio delle funzioni di controllo avrebbe certamente scongiurato",
se il Governo sia a conoscenza dei gravissimi e reiterati comportamenti di Fabrizio Viola ed Alessandro Profumo, condannati in primo grado dal Tribunale di Milano a 6 anni di reclusione, a una multa da 2,5 milioni di euro ciascuno, al risarcimento delle parti civili ammesse e all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e dalle cariche direttive nelle imprese per 2 anni, per i reati di aggiotaggio e false comunicazioni sociali nel filone d'inchiesta relativo alla contabilizzazione come BTP dei derivati stipulati dalla banca senese con Nomura e Deutsche Bank;
se intenda chiedere chiarimenti urgenti agli organismi preposti al controllo, i quali avrebbero assistito inerti agli accadimenti, nonostante le allarmanti notizie di stampa fino alla débâcle giudiziaria, come rimarcato nelle motivazioni della sentenza dai giudici di Milano.
MAGORNO, SICLARI, CALIGIURI, CORRADO, GRANATO - Al Ministro dell'economia e delle finanze
la crisi pandemica, iniziata ormai più di un anno fa, ha avuto effetti deleteri sull'intero tessuto economico del Paese;
le misure restrittive messe in atto dal Governo per fronteggiare l'epidemia e contenere la curva dei contagi hanno avuto ripercussioni dirette su moltissimi operatori economici, imponendo loro forti limitazioni o, addirittura, la chiusura delle attività per periodi di tempo prolungati;
è di questi giorni la notizia che a Diamante (Cosenza) la filiale di UBI banca ha prelevato dal conto corrente bancario di un ristoratore, C.P., circa 13.000 euro, corrispondenti a 7 rate di mutuo, senza una preventiva comunicazione;
da quanto riferisce il ristoratore, è da novembre 2020 che i pagamenti delle rate del mutuo, su richiesta dell'imprenditore, erano stati sospesi, proprio perché il ristorante, a causa delle restrizioni anti COVID-19, aveva subito un inevitabile calo di fatturato conseguente alla crisi;
la filiale, inoltre, non ha saputo fornire spiegazioni sul punto;
il prelievo costituisce indubbiamente un ulteriore aggravio per il ristoratore che, oltre a dover far fronte alle ripercussioni negative della crisi sulla propria attività, si trova costretto ora a sospendere tutti i lavori che stava intraprendendo in questi giorni per migliorare la sicurezza in vista delle riaperture;
considerato che:
la situazione di difficoltà in cui versa il ristoratore cosentino, lungi dal costituire un caso isolato, è comune ormai a molti imprenditori, che si trovano a dover far fronte ad una situazione di obiettiva difficoltà, che si protrae ormai da più di un anno;
la grave crisi pandemica che ha colpito a vario titolo e in vario modo pressoché tutte le categorie di lavoratori impone l'adozione di misure che possano fornire un sostegno effettivo per i lavoratori in difficoltà, evitando, al contempo, comportamenti che possano costituire un ulteriore ostacolo in vista di una graduale ripresa;
tra le misure che fin da subito sono state adottate dal Governo per sostenere famiglie e imprese vi è la possibilità di richiedere, a determinate condizioni, la sospensione delle rate dei mutui, strumento che è stato adoperato anche nel caso concreto,
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti;
se non reputi opportuno attivarsi al fine di raccogliere tempestive e dettagliate informazioni inerenti ai fatti descritti ed accertarsi dell'operato della filiale di UBI banca ai danni di C. P., anche allo scopo di evitare che simili episodi possano capitare nuovamente, anche in altri settori, a danno dei soggetti esercenti attività economiche.